Foxy Print Giveaway

Hey! Ciao, come sta andando la tua estate? Questo è un messaggio breve per dirti che su Instagram ho lanciato un giveaway. Io adoro le volpi, le trovo magiche, intelligenti e bellissime. E così ne ho disegnata una. Il risultato mi è piaciuto così tanto che...

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Minimù - la storia di un portamonete di stampo familiare

La prima volta che ho disegnato a mano libera il modello e poi realizzato questo piccolo portamonete è stato nel luglio 2009 quando da poco avevo fondato insieme ad altri appassionati e precursori dell’INDIE design, il primo team italiano di Etsy.

greed mosaic La sua forma a mezzaluna, tondeggiante che sta in una mano racchiusa ma che basta a farci stare i soldi per quando si esce a fare la spesa, a bere un caffè o una birretta, per quando non vuoi portarti dietro la borsa grande ed il portafoglio ingombrante. Questo succedeva otto anni fa.

Quando ho traslocato ho svuotato quello che ho chiamato "l’armadio dei tesori” e che in tutti questi anni di inattività ha custodito i miei modelli e gran parte dei tessuti che oggi hanno un ché di vintage, tanto tempo è passato. Molte cose sono state impacchettate con cura e riposte in soffitta, molte altre invece mi hanno seguita nel mio laboratorio della casa nuova. Tra cui anche questo qui.

Non ho mai raccontato però da dove ho preso l’ispirazione per questo modello, che ho tenuto poi nel cassetto e non ho più replicato. Provo a raccontarlo adesso.

Io ho 42 anni e mezzo. Sono nata a Messina, dove sono vissuta in un piccolo paese di provincia fino all’età di dieci anni. Sono nata negli anni ’70 e c’era la crisi. Quella vera.

Mio papà e mia mamma lavoravano entrambi come muli dalla mattina alla sera, un’attività in proprio da gestire, e mio papà ad un certo punto quando chiudeva il negozio ha cominciato a lavorare anche ad una pompa di benzina dalle nove di sera alle due di mattina per arrotondare, per riuscire a mantenere due figli e pagare bollette ed affitto.

Da piccola soprattutto in estate alla fine della scuola rimanevo spesso a casa di mia nonna, che abitava a 10 km di distanza, un po’ per dare respiro ai miei che comunque lavoravano ed un po’ perché così potevo andare al mare con la zia a due chilometri di distanza.

Adoravo passare l’estate li, ed adoravo mia nonna, che per me è stata più una seconda mamma, una donna energica e buona, che ha tirato su figli e nipoti con una pazienza ed un’amore incondizionato, che a volte credo non fosse proprio terreno. Passavo ore a ronzarle tra le gambe, mentre lei cucinava, stendeva i panni nel balcone pieno di fiori, ramazzava casa da cima a fondo a tutte le ore e senza mai fermarsi, intonava canti appassionati e regalava sorrisi e pezzi di pane e frutta al bisogno.

A mezzogiorno arrivava il bottegaio del paese vicino (perché in quello di mia nonna non c’erano botteghe, ma soltanto un bar ed un tabacchino), con tutte le comande del giorno prima ed il pane fresco. Mia nonna allora apriva un pensile in alto della cucina e tirava fuori un taccuino dalla copertina arancione, dove annotava la lista della spesa ed il relativo importo di ogni prodotto (i prezzi li trascriveva il bottegaio il giorno prima quando prendeva la comanda) ed un portamonete a mezzaluna piccolo piccolo con dentro i soldi giusti per pagare la spesa. In tempo di crisi si faceva così. Si centellinava, ed i portafogli erano piccoli e senza pretese, giusti per contenere quello che bastava a vivere dignitosamente. Per il resto eravamo fortunati, perché il grosso ce lo dava la campagna. E frutta e verdura erano sempre tagliati e cucinati freschi quotidianamente. Quel piccolo portamonete mi è rimasto nel cuore, perché mia nonna ci tirava fuori anche i soldi per le caramelle ed il cono gelato da prendere al bar nel pomeriggio.

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Ho deciso di ricreare quel borsellino perché questa storia merita di essere riportata alla luce, perché spesso anche io ho bisogno di centellinare gli spicci e di comprare il giusto necessario per mandare avanti la baracca, perché in questi ultimi anni sto rivivendo un po’ quell’atmosfera di frugalità, ma anche di pienezza, che si viveva quando ero piccola. L’ho chiamato Minimù Money Pouch,  perché misura solo 11,5 cm in larghezza x 8,5 cm in altezza, mini si, ma anche Mu… da “Mutter”, madre, genitrice, madrevite che racchiude in essa la vita.

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Se vuoi adottare anche tu un minimù, lo trovi nel mio shop su Dawanda, ad un prezzo di lancio speciale speciale, che non terrò per molto tempo.

Produttività: questa sconosciuta

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Organizzare, pianificare, seguire un filo logico. Chi io? Non ce l'ho mai fatta. Sono una disordinata/disorganizzata/prendi e molla cronica. Mentre faccio una cosa me ne vengono in mente altre tremilacinquecento, lascio quello che sto facendo e vado ad appuntare l'idea che mi è venuta. Poi... perdo il quaderno dove l'avevo appuntata e lo ritrovo per caso mille mila giorni dopo... quando qualcun altro nel mentre ha già realizzato quell'idea.

Pazienza, non ci posso fare nulla, sono fatta così, sono l'anti MINDFULNESS per eccellenza.

Quella appena passata è stata la mia settimana di quasi-ferie. Nell'attesa del tanto desiderato "Quit your day-job", che si fa attendere (e secondo me per i motivi appena sopra), finalmente le ferie dal lavoro ufficiale sono arrivate. E visto che il mio piccolino ha potuto dormire fino a tardi, mentre io ho continuato ad essere la solita mattinera perchè il mio orologio biologico dice che devo aprire gli occhi intorno alle 5.40 - 5.45 ogni mattina  senza necessità di puntare la sveglia, ho dedicato le prime ore del giorno alla creatività ed a questo sito mettendo a posto un paio di cose che andavano fissate ed a sistemare bene i vari link ai social ed infine ho aggiunto la newsletter che mancava. Il nr. zero, che è una newsletter di prova, la puoi leggere qui.

Cosa ho fatto in questi primi giorni di agosto:

  • I fiori del #100daysproject sono a quota 18
  • Il primo agosto ho iniziato la MIID Summer School completando il primo dei due brief assegnati nella categoria BEGINNER ed INTERMEDIATE, ho ancora una settimana di tempo per completare il compito della categoria ADVANCED che però non sento tanto nelle mie corde. La Modern Pop Art, non è mai stata il mio forte dal momento che sono più un'anima vintage a tratti primi '900.
  • Per tornare al titolo, e per cercare di fare ordine nei pensieri ed impegni quotidiani, ho creato un planner sheet che ho chiamato Busy Mom at Work per pianificare le giornate mie e del pupo. L'ho stampato, bucato per inserilo nella mia Filofax, e testato per qualche giorno: Funziona!  Almeno per la mia filosofia "nero su bianco, ti spinge a non essere stanco"... ed a portare a termine quello che devi fare. Ho pensato di condividere lo scaricabile del planner sheet gratuitamente nel prossimo numero della newsletter, se pensi che possa essere utile anche a te, iscriviti qui per non perderlo quando pubblicherò le news di fine mese.
  • busymomatwork

Questa settimana Instagram ha fatto il botto. Ha aperto INSTAGRAM STORIES. Zuckerberg che oltre a Facebook possiede anche Instagram, e  l'immagine di copertina del suo profilo FB la dice lunga sui suoi piani di "conquista", vuole evidentemente fare piatto pulito. Si vede che Snapchat cominciava a diventare troppo popolare e quindi ha pensato di sistemare il tiro dall'oggi al domani. Io che sono una conservatrice, una Giovanna D'Arco che combatte contro i Mulini a Vento (per mettere dentro anche Don Chisciotte), insomma, una paladina delle cause perse, ho subito gridato al: NO!! I motivi della mia reazione di pancia te la spiego con la metafora del non sopporto chi al tavolo del casinò punta su tutto e raccoglie tutto senza lasciare spazio agli altri giocatori. Però. Poi ho pensato agli utenti, alla mia cerchia su IG, ed ho pensato che forse, Snapchat possiamo tenerlo per le "cagate", mentre su IG possiamo continuare a raccontare la meraviglia, nel mio caso la condivisione della mia creatività ed poter offrire anche uno sguardo più da vicino ai momenti vissuti in laboratorio. Quindi ritratto un po' la reazione di pancia, e do il benvenuto a questa nuova opportunità. (della serie: Cambiare idea è sinonimo di intelligenza e non di semplice incoerenza).

Ci vediamo quindi su Instagram Stories, questa settimana. Ora vado a svegliare il piccolo. Oggi si prospetta una giornata fresca e spero di riuscire a fare un bel giro al parco!

xoxo, Giusy

Storie Handmade

storie-handmade Non so tu, ma io ho sempre pensato che le mani abbiano il potere della comunicazione. Da ragazza parlavo moltissimo, non stavo mai zitta, ridevo, scherzavo come tutte le ragazze adolescenti, con molta leggerezza e spontaneità, fanno. Crescendo ho cominciato a centellinare le parole. A prediligere lo scrivere piuttosto che il parlare. Mi sono spesso chiusa in un mondo fatto di pensieri e dialoghi interiori lunghi e complessi. Non so se si tratti di una coincidenza, ma quando mi sono resa conto di essere diventata una "Quiet" - ovvero una persona calma, tranquilla e taciturna, che preferisce la solitudine e/o situazioni intime, con pochi amici scelti al marasma ed alla confusione, alle feste ed al "bordello" in generale, ho cominciato, ormai circa venti anni fa, a usare le mie mani per esprimere me stessa. Per me handmade è un concetto di vita.

Nel mio mondo fatto di silenzi, di sguardi fuori dalla finestra, di sorrisi al mio bambino (ed a volte qualche sgridata potente), di voli pindarici e solitudine, questa settimana ho aggiunto altri tasselli alla mia storia fatta a mano. Ho ricevuto un pacchetto da Twiggify, con dentro due metri degli ultimi tessuti che ho disegnato. Mi ha conquistato: Qualità ottima! Servizio impeccabile, che mi ha resa grata e mi ha fatto battere il cuore.

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Infine dal mio progetto #100daysproject è nata una linea di magliette personalizzate. La Selfie Character Tshirt. Sono venticinque e le trovi nel marketplace di Alittlemarket.

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Ed ora? 2 settimane di vacanza. Per ricaricare le batterie. Ma resto qui in giro, quindi, se vuoi contattarmi, scrivere o iscriverti alla mia nuova newsletter non esitare a farlo, non parlo molto, ma mi piace leggere, scrivere ed avere contatti one to one. A presto.

xoxo, Giusy

C is for Creativity

Questa estate sta passando lenta e calma come non mai. Siamo a tre quarti di Luglio e se devo fare un bilancio, ci sono stati giorni di caldo afoso, che ho sopportato a fatica e giorni più freschi  che devo ammettere mi sono piaciuti molto di più. Da una decina di anni a questa parte il caldo non lo amo per niente. Aspetto le ferie per potermi regalare qualche giorno di vacanza e portare al mare il mio bambino. Nel frattempo mi sono alzata presto ogni mattina, da 28 giorni ho intrapreso il progetto dei #100daysproject ed ogni mattina prima delle 6.00 disegno con la mia penna stilografica Kaweco su un foglio preso dal mio sketchbook formato A5 ripiegato quasi a metà sul lato lungo il soggetto che ho in mente: E' sempre "buona la prima", nel senso che ho deciso per questo challenge di non correggere mai nulla di quello che esce, di non rifare e di tenere lo schizzo per come è venuto. Poi lo immortalo con la telecamera del mio telefonino (al momento un Nokia Lumia economico, perchè l'Iphone 6 è finito nel water grazie alle manine sante di mio figlio verso fine  febbraio e da quel momento ho deciso che non avrei mai più speso tanti soldi per uno smartphone.) e posto la foto su Instagram. E' curioso notare il fatto che proprio lo schizzo che mi era piaciuto meno questa settimana, ha ottenuto più cuoricini, questo la dice lunga sulla nostra percezione di noi e delle nostre capacità, del resto chi scrive di creatività la sa lunga, e spesso proprio loro, come Elizabeth Gilbert o Austen Kleon o Julia Cameron dicono di mostrare i nostri lavori al di la del nostro giudizio. E forse è venuto il momento di farlo senza pensieri smettendo di giudicare me stessa. b is for begonia

Mi sono quindi interrogata sulla Creatività, su cosa significa ed ha significato per me. E mi sono detta che buona parte della mia vita l'ho dedicata a lei, a volte con un gran senso di colpa a volte con un gran sollievo. Quando ho iniziato questo blog ho deciso di lasciare fluire quanto più possibile questa condizione, di non nascondermi più, di accettare quello che viene. Dopo il trasloco ho potuto avere nuovamente uno spazio dove poter creare liberamente ho ricominciato a cucire.

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Cucire dopo tanto tempo mi ha riportata a quando appena ventenne passavo ore in cucina a casa dei miei a lavorare alle mie creazioni. Più tardi avevo creato una linea di accessori tutta mia fino alla maternità. Dopo la nascita di mio figlio mi sono dedicata a lui, mantenendo comunque lo spazio aperto alla creatività ma in attività molto più leggere che mi permettevano di "prendere e lasciare" il lavoro, come per esempio la maglia o il disegno. Dopo il trasloco ho deciso che avrei ricominciato anche a cucire nel mio nuovo studio, dal momento che la mia Bernina poteva finalmente ritornare a restare sul tavolo senza dover essere riposta ogni volta. E da un paio di settimane è tornata anche l'ispirazione. Vecchi modelli ma anche nuovi. L'ultimo creato proprio ieri.

Le Travel Tea Bag Holder Pouch sono state il mio cavallo di battaglia in passato, le ho inventate tra il 2008 ed il 2009 ed andavano davvero forte. Ora le ho leggermente modificate, ma sono sempre così carine e decisamente adoro cucirle.

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Mentre ieri mattina, sempre all'alba come mio solito, stavo disegnando il nuovo fiore della giornata per il #100daysproject, e visto che il piccolo finalmente ha potuto dormire fino a tardi, presa dall'ispirazione ho pensato che avrei potuto creare una borsa porta sketchbook. E li subito le idee sono cominciate a fluire, ho pensato ad una bustina con patella come si usava una volta, un po' sagomata, che richiami alla non linearità dell'arte. Terminato il disegno sono andata dritta nel mio studio ed ho creato il prototipo. Dopo Marco si è svegliato e quindi ho passato la mia giornata con lui.

Stamattina però alle 7.30 ero di nuovo li. E la Sketchbook Bag o Sketchbag come l'ho chiamata è pronta e finita. Per questa ho usato la stoffa della mia collezione primavera estate Floralia e per la patella di chiusura un cotone americano che riprende il tema del cucito vintage. Che te ne pare?

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Direi che per ora sono molto soddisfatta. E' stato anche un bel modo per poter usare le stoffe che ho disegnato quest'anno. A volte si ha quella sensazione di non aver fatto nulla di buono, ma se guardo queste foto, devo proprio ricredermi. Produco tanto, in silenzio a volte, ma non posso dire di non aver creato nulla.

Buona domenica, con un pizzico di creatività!

xoxo, Giusy